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Il mio blog! Della mia vita pensavo tutto tranne che aprire un blog! Di matematica fra l’altro!!!! Mi sorprende molto perché io non ho molta affinità con la materia scientifica…sicuramente siamo agli antipodi! Devo ringraziare il Prof. Lariccia per quest’evento straordinario ma soprattutto la mia”tutor” Isabella…la mia collega- compagna di studio- amica! L’inizio del corso non è stato dei più semplici e facili per me, dovevo confrontarmi con il mio peggior nemico: il computer…scaricare, caricare programmi, cercare di usarli in modo corretto, creare il mio blog…arabo…cose inarrivabili…inafferrabili…ma grazie alla pazienza di Isabella sono riuscita a lavorare in autonomia! Come ho illustrato nelle slides della prova “Io e la matematica”, il mio primo contatto con la matematica è avvenuto alla scuola materna, dove mi divertivo a far corrispondere tutti i fiorellini ai vasetti, molto semplice e divertente tracciare linee colorate, contare i vasetti, scoprire che spesso il signore del libro aveva dimenticato di comprare i vasetti per i fiori! Ricordo che mi divertivo a contare le amarene del gelato Coppa Rica con i miei nonni, vinceva chi n’aveva di più! La vera rottura con la materia è avvenuta alle elementari: perchè dovevo risolvere i problemi che capitavano agli altri? L’entrata alle medie e di seguito alle scuole superiori non ha facilitato il mio rapporto con questa disciplina, anzi è peggiorato notevolmente con l’intensificazione delle richieste dei prof. a me estranee. È in questa sede che mi sono allontanata definitivamente dalla matematica e dalle materie scientifiche e, progressivamente, mi sono avvicinata alle materie umanistiche. Alla luce di quanto scritto si può capire come mi sia sentita all’inizio di questo corso! La mia sorpresa nel vedere che non vi erano astratte richieste di formule, operazioni, figure incastrate una nell’altra ma interviste, lavori attivi, certo a me inarrivabili perché non ho molta dimestichezza con il pc, ma sicuramente non astratti come calcolare dati ricavati da fredde tabelle o anonimi grafici!

 

                                     

 

Grazie al mio lavoro (insegno in una scuola materna bilingue a Milano) ho approfondito la conoscenza della matematica ( attraverso l’intervista al genio della porta accanto ed all’insegnante di matematica) con due persone a me care: il Genio John Ceschini e la prof. Angelica Poltronieri.

John mi ha fatto capire cosa vuol dire insegnare matematica in America, quali sono i problemi e le strategie ( alcune a me note grazie ad alcuni corsi d’aggiornamento frequentati in Maryland) per avvicinarsi inconsapevolmente e la prof. Poltronieri mi ha fatto percepire come la matematica sia intorno a noi senza che ci si accorga.

 

                                               

 

Con la lettura del testo “Noi ed i numeri”ho scoperto che fin dall’antichità (dalla preistoria) gli uomini cercavano di rappresentare la quantità numerica con tutti i mezzi possibili: corpo, le ossa….

Curioso il capitolo sugli animali (che abbiamo approfondito con il lavoro di gruppo).

Il cap. quattro tratta l’ansia della matematica…chissà magari potrò capire perché provo ciò ogniqualvolta la sento nominare! Fra i vari ricercatori, nominati nel libro, vi è anche Piaget, il quale affermava che attraverso i diversi stadi nel bambino si forma una rappresentazione astratta della numerosità attraverso l’interazione con l’ambiente. Riscopro i miei vasetti di fiori tanto amati nell’infanzia e molti esempi di lavori svolti in classe con i miei alunni.

Oltre a questo capitolo mi sono soffermata su quello della matematica dentro e fuori la scuola (cap. 5); in

questo ho ritrovato molti pensieri, idee “passatemi” dalla prof. Poltronieri, fra cui: “la matematica  

ovunque”. Infatti, la matematica la si può incontrare:

 

In cucina                        preparazione di un viaggio

 

Muoversi in città

 

Nella preparazione del materiale per l’esame una sera in università si è trattato del triangolo di Sierpinski, non avendone mai sentito parlare mi sono documentata trovando due immagini curiose:

                             

 Sierpinski era un matematico polacco, divenne famoso per diversi importanti contributi circa teorie sugli

 insiemi, teorie dei numeri… a lui la famosa figura frattale del triangolo, cioè una figura generata da uno schema ripetitivo ma su scale diverse.

 

Ma che cos’è un frattale?

                                            

I frattali sono figure geometriche caratterizzate dal ripetersi sino all’infinito di uno stesso motivo su scala sempre più ridotta. Questa è la definizione più intuitiva che si può dare di figure che in natura si presentano con una frequenza impressionante ma che non hanno ancora una definizione matematica precisa.

I frattali non sono solo oggetti matematici, privi d’ogni attrattiva per chiunque non sia interessato alla materia, ma, grazie alla loro varietà e al loro piacevole aspetto grafico, possono diventare addirittura oggetto di “arte”.

Essendo funzioni matematiche, è altrettanto possibile associarvi una rappresentazione sonora. L’effetto è

meno diretto e sicuramente non è altrettanto gradevole.
L’altezza e la durata di una nota è scelta con lo stesso criterio con cui viene scelto il colore nella rappresentazione grafica di un punto. Ascoltando la melodia, ci si accorge d’alcune regolarità e della ricorrenza d’alcuni temi: è proprio questo che evidenzia l’autosimilarità che è così chiara nelle immagini.

Esattamente come nella rappresentazione convenzionale, abbiamo a che fare con un “ordine nel disordine”, un caos deterministico.

Si parla d’ordine nel disordine…quello che capita nella mia mente, quando mi dedico alla matematica!

Un altro esercizio propostoci in aula era basato sulla costruzione del nostro albero genealogico, tramite Cmaptools. Questo programma serve per realizzare mappe concettuali (= strutture di concetti legati da relazioni); nel mio lavoro le utilizziamo per creare e finalizzare i nostri progetti, legare le attività da proporre ai nostri alunni.

L’ultimo esercizio, per me difficile, era basato sul metodo di C. Bortolato di calcolo mentale usando una rappresentazione intuitiva-analogica bbe di imparare a sommare e sottrarre due numeri a mente. Purtroppo non posso sperimentare questo metodo con i miei alunni, ma cercherò delle alternative similari da utilizzare.

Si avvicina il giorno della consegna degli elaborati…l’avventura sta per finire….sto riflettendo su come possa calare nella mia quotidianità di insegnante, quanto abbia appreso in questo corso…